sabato 11 febbraio 2012

La pirateria... quando conviene

Per scrivere questi miei due cent sul diritto d’autore, partirò da un fatto che mi è successo proprio oggi. Sono andata in una libreria della mia cittadina cercando “Pentar.Il patto degli dei”, l’opera di Luca Tarenzi. Ho sentito parlare molto bene di questo autore e sono curiosa di leggere qualcosa di suo, in particolare questo libro perché dalla trama mi sembra molto interessante. Ora, il romanzo in questione è di qualche anno fa e... indovinate un po’? E’ ormai fuori catalogo ed è praticamente introvabile: nemmeno su ordinazione me lo possono far arrivare, e la risposta è stata la medesima anche nelle altre librerie in cui ho cercato, persino negli store online non è più disponibile.
Ecco, ora io mi chiedo: un libro così che danno potrebbe mai ricevere dalla pirateria?
Nessuno.
(E infatti non si trova nemmeno tramite P2P.)
Anzi, se qualcuno lo piratasse e lo condividesse, non potrebbe che fare un favore a Tarenzi, visto che almeno chi come me ha intenzione d leggere quel suo libro, ne avrà la possibilità, dato che ora come ora quel libro è praticamente introvabile. Perciò come potrebbe mai guadagnarci lo scrittore se il suo libro non si trova in nessuna libreria? E’ ovvio che attualmente non sta venendo nemmeno una copia perché fisicamente non esiste più.
E QUESTA NON E’ UN’ECCEZIONE!!
Pentar non è introvabile perché Tarenzi è un autore particolarmente scarso o perché il romanzo fa schifo, ma semplicemente perché QUALSIASI romanzo che non sia un (super)bestseller dopo pochi mesi è già fuori mercato. Rendere disponibili queste opere tramite P2P non potrebbe che giovare agli autori, facendo loro tanta pubblicità con conseguente aumento di vendite per le opere future.
Al massimo, se non ci guadagneranno niente, di sicuro non ci perderanno.
Perciò consiglio vivamente al signor Tarenzi di digitalizzare la sua opera e renderla disponibile online. GRAZIE!
Da ciò che ho appena detto si potrà tranquillamente dedurre cosa ne penso delle leggi SOPA/PIPA, di cui si sta parlando molto in questo periodo (anche a seguito della chiusura di Megavideo): sono una STR***ATA!
Direi che non devo aggiungere altro, il mio commento mi pare più che esaustivo.
Invece ho ancora un paio di perle di saggezza a proposito dello streaming.
Se le varie major americane fossero meno idiote, invece di perdere tempo con questa guerra cretina contro lo streaming illegale, impiegherebbero meglio le loro risorse rendendo loro per prime disponibili i video in internet. E ci guadagnerebbero allo steso modo in cui la TV ci ha guadagnato per anni pur rimanendo gratuita: la pubblicità!
In primis, per non parlare poi di tutti gli ulteriori stratagemmi per spillare soldi (es: pagare per vedere i film in HD o per il download, vendere i DVD, pubblicizzare altri prodotti della casa cinematografica o altri film in uscita al cinema, etc...).
Un altro esempio personale: io quest'anno parteciperò a due convention a due Tfelefilm che ho potuto seguire grazie allo streaming gratuito online (di uno in particolare se non fosse stato per il Web non ne avrei visto nemmeno una puntata); sono andata al concerto di Caparezza che ho iniziato ad apprezzare proprio perchè ho scaricato gratuitamente da emule un suo album (e poi sono corsa a comprare il suo ultimo album appena uscito).