mercoledì 9 novembre 2011

Ho scritto il mio primo (e unico) libro e pretendo di essere pubblicato!!




Direi che questa asserzione rispecchia il pensiero della maggior parte degli scribacch... ehm, scrittori emergenti. E’ facile imbattersi in blog che affermano che l’unico modo per un esordiente di pubblicare è a pagamento o per raccomandazione.

In parte è vero, ma analizziamo meglio questo enunciato.

Innanzitutto occorre chiedersi il perché.

Perché volete essere pubblicati?

Volete diventare ricchi (e famosi).

Volete fare gli scrittori di professione (o come seconda professione).


Nel primo caso --> siete degli idioti!!

Ci sono metodi ben più efficaci per tentare la fortuna. Solo una minima parte degli scrittori diventa ricca (e ancor meno al primo colpo), in questo caso è solo una questione di culo: il romanzo può diventare un bestseller per i motivi più disparati (la ragazza sulla copertina assomiglia a Jessica Alba, il libro è di colore fuxia, oppure qualcuno lo ha lanciato in testa a Fabrizio Corona). E allora perché sprecare tempo a scrivere un libro? Ci sono metodi meno impegnativi e più redditizi per tentare la fortuna, come il superenalotto, le lotterie, i gratta&vinci, vi costa anche meno che stampare il manoscritto e le probabilità di vincita sono le stesse.

Inoltre eviterete di intasare le case editrici con la vostra spazzatura.

Mettetevi una mano sulla coscienza!


No, non ci siamo capiti: non dovete comprare il libro di Corona, ma dovete tirarglielo in testa


Nel secondo caso --> siete pazzi... o forse no?

Se avete davvero passione per la scrittura, c’è qualche probabilità in più che abbiate scritto qualcosa di decente e addirittura originale, specialmente se avete prima letto un po’ di manuali di narratologia (sennò vi consiglio di farlo) e se leggete molti libri del vostro genere (cosa che dovrei dare per scontata, visto che siete appassionati, ma non lo è affatto).

Ma la qualità non garantisce affatto la pubblicazione. Le case editrici prediligono soprattutto la commerciabilità di un’opera piuttosto che la sua qualità. Mondadori va sul sicuro: pubblica autori conosciuti/raccomandati o traduzioni di bestseller stranieri.

E allora hanno ragione quelli che sostengono che l’unica strada è a pagamento?

NO! Affatto!

Le case editrici minori non sono buone, ma siccome quelli più famosi e remunerativi se li è già presi tutti la Mondadori, loro per forza di cose dovranno puntare sugli sconosciuti.

Non esistono solo Mondadori & C, ci sono un sacco di altre case minori non a pagamento. E se davvero aveste passione per la scrittura le conoscereste. Conoscereste quelle che pubblicano il vostro genere perché avreste letto i loro libri.

Quindi, se non ne conoscete nessuna, fatevi due domande.




Ora che avete trovato le risposte, rimane comunque il fatto che neppure le piccole puntano con fiducia sulle nuove scommesse alternative, anche loro prediligono il criterio commerciabilità e poi semmai talento.

Ma voi volete diventare dei veri scrittori, giusto?

Allora va da sé che non potete avere in testa un solo (l’unico)libro, ma avrete altre idee (sennò anche in questo caso fatevi delle domande). Quindi, mentre attendete risposta dalle case editrici, scrivete altri libri e, se davvero avete talento, prima o poi verrà fuori; sì perché prima o poi, anche per sbaglio, un libro che è in sintonia con la linea editoriale del momento lo scriverete. Magari non diventerete ricchi, ma avrete buone probabilità di essere pubblicati.

E se nemmeno così funziona, fatevi l’ultima domanda:

Esistono tanti mestieri a questo mondo, non è che devo fare per forza lo scrittore, no?

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